Dopo l'ultima escursione fotografica di Badia Prataglia, dove il meteo non ci aveva aiutato, mi era rimasta la voglia di riprendere qualche panorama dal crinale dell'appennino tosco-romagnolo.
Venerdì 5 Novembre 2010 le condizioni meteo erano perfette: cielo sereno, estesa la visibilità, grazie al vento in quota. L'occasione perfetta per provare il sentiero "00 Gea CT", da tempo in programma. Il sentiero corre lungo il crinale, attraversando il Passo della Calla, sopra Stia.
Lascio la macchina nel piazzale del Passo e parto verso la parte di sentiero che porta a Poggio Scali, punto panoramico a 1520 mt di altitudine, verso le 15:00. Forse sono partito un pò tardi, incrocio subito un signore che sta già facendo ritorno alla sua auto. Sì, forse è un pò tardi. Il sentiero corre quasi completamente lungo il crinale, ed è sovrastato dagli alti faggi. Non si vede per niente il panorama. E il sentiero sale anche, fin da subito.
Dopo il primo km circa vedo i primi cartelli di divieto di accesso al bosco, sia a destra che a sinistra del sentiero. A destra la Riserva Biogenetica "Scodella", a sinistra la famigerata "Riserva NaturaleIntegrale di Sasso Fratino".
L'unica zona percorribile è il sentiero, un corridoio che corre tra le due riserve inaccessibili. Ogni tanto guardo a destra e a sinistra, lungo i versanti: alberi enormi, ovvio, non c'è un'anima.
Pochi colori, c'è un gran vento. I faggi sono spogli, le foglie sono già completamente cadute, e questi alberi sono tutti uguali, altissimi...non vedo altro che faggi, danno quasi noia, neanche fossero nebbia.
Cammino per più di un'ora, salita, discesa, vento, faggi e abeti, non vedo altro...non ho una mappa, il cellulare non prende...non ricordo quanto sia distante Poggio Scali. Il sentiero è un letto di foglie cadute, sotto ci sono fango e sassi, a momenti mi stendo. Forse ho percorso 3-4 km, sono le 16:20, non c'è traccia di Poggio Scali, probabile che rinunci perchè il sole è già basso, che fregatura...sarà per un'altra volta...
...poi a sinistra del sentiero si apre un dirupo, sotto vedo una buona parte di Sasso Fratino, in fondo un ramo del lago di Ridracoli, sotto alberi enormi, pendenze vertiginose...ora capisco perchè è una riserva integrale, anche volendo è davvero impossibile avventurarsi, giù dal crinale.
Ormai proseguo un altro pò...eccolo, vedo Poggio Scali. Me l'aspettavo più alto...è un cucuzzolo spoglio, che sale per qualche decina di metri dal sentiero. Esco dal bosco e salgo su al punto panoramico...mi sbagliavo, la luce è ancora abbondante, basta uscire allo scoperto dai faggi.
In cima a Poggio Scali il panorama è pazzesco. Mi avevano detto che, se si è fortunati, da lì si riesce a vedere l'Adriatico, non ho problemi a crederci. Si vede tutto il crinale che ho percorso a piedi, si vedono crinali lontani che si susseguono, allontanandosi via via nella poca foschia presente.
Sembra d'essere su una terrazza in mezzo alle foreste, da una parte la Toscana, dall'altra l'Emilia-Romagna.
Un pò di foto....
poi inizia a essere tardi davvero...
rientro nel bosco e via, là sotto comincia a esser buio sul serio.
Via di nuovo lungo il sentiero fino al Passo della Calla, son sudato perchè sto correndo, fa freddo e tira sempre più forte questo vento bastardo, è buio...penso ai lupi, macchè lupi...arrivo alla macchina alle 18:15, son fradicio, mi sono steso, per davvero, per colpa di una buca in discesa e per quei 10 kg di zaino che mi porto appresso...ma ne valeva davvero la pena? Ho pochi dubbi!
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